La fisica della dolce metà

Dopo una bell'aperitivo a Trastevere, uno spettacolare giapponese e un cornetto alla crema notturno, alla dolce metà ieri si ingolfa lo stomaco. Accade quindi che l'universo (o quelle nelle sue immediate vicinanze, vale a dire io) finisca con l'essere risucchiato dal peso specifico del suo sonno disturbato. Ogni volta che si gira, si rivolta, si scotola, si scopre, si ricopre, produce una deformazione dello spazio tempo che risucchia tutto come un buco nero posto esattamente al centro del letto.
Stamattina, non so come, ero a bordo letto appeso al materasso come un koala all'eucalipto, e sotto di me non c'era più traccia del lenzuolo inferiore; per quello superiore, abbiamo organizzato una ricerca speleologica con il figlio di Angela.

Stasera brodino vegetale. E niente formaggio.

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