Il mio nuovo cellulare

Il mio nuovo, fiammante, impareggiabile, incommensurabile telefono cellulare è impagabile (per me, non per il negoziante che me l'ha venduto). E' preciso e utile, e fa molto più di quanto ci si aspetterebbe.
Può telefonare, certamente, e ricevere messaggini, ma fa molto, molto più di questo.
Innanzitutto è dotato di ben duecento gigampap di mappe che mi indicano dove mi trovo e dov'è il luogo cui mi sto recando, consigliandomi percorsi senza traffico o con vedute panoramiche. Se non ho niente da fare, è persino in grado di stabilire, attraverso una analisi delle urine e un EOG (encefalogramma on the go) qual è il mio umore e suggerire una serie di destinazioni affini.
Ovviamente non manca la memoria rom (romanticherie o minchiate memory) che mi permette di conservare un milione di foto o la collezione di cd e dvd di tutti i coinquilini della mia palazzina, figlio del portinaio compreso, che quello c'ha da solo tutte le esecuzioni al mondo di tutte le variazioni sulla quarta corda, che notoriamente sono ancora soggette a censimento e riconta.
Il mio cellulare, marca Phonic, è in grado di fornirmi previsioni del tempo accuratissime grazie al barometro digitale e al microanemometro incorporato. Ma di sicuro la funzione più interessante è data dalla possibilità di vedere la tv analogica e digitale (anche se Phonic è dell'opinione che quest'ultima sia un po' una fregatura). L'altro giorno mi ero persino dimenticato di impostare la videoregistrazione, e alla sera ho notato che Phonic l'aveva fatta comunque, di sua iniziativa. Dice che sono troppo sbadato, e forse ha ragione. D'altronde non dimentica mai nulla: ha una batteria atomica  che dura quattro milioni di anni (ma secondo la rivista Fonus, quelli del marketing avrebbero un po' stiracchiato i risultati sugli ultimi cinquecento mila anni) ed è molto discreto, seppure ultimamente mi pare esageri un tantino. Tempo fa, ad esempio, mi ha contattato su se stesso per dirmi che sto dedicando troppo poco tempo agli amici e che forse dovrei chiamarne qualcuno per sentire come sta. Quando gli ho risposto che lo ringraziavo per il consiglio e che l'avrei seguito l'indomani, mi ha liquidato con un metallico certo, certo, tanto Phonic ti conosce. Meglio se Phonic fa due mosse ai tuoi amici, altrimenti finisce che crepi solo come un cane. Tu lascia fare, ci pensa Phonic, funk.
Fa sempre funk, quando è contrariato.
Il dispositivo ovviamente è in grado di connettersi a internet e di navigare in maniera efficiente. Posso seguire aste online, inviare mail e scrivere sul mio blog, solo che di recente Phonic mi manda diversi messaggi piuttosto inquietanti. Per dirne una, proprio ora che sto scrivendo attraverso di lui, mi comunica spesso il suo disgusto per il mio stile incoerente, e mi rimprovera talvolta per la mia incapacità di seguire un filo logico su trame più lunghe. Anzi, a dirla tutta ho come l'impressione che voglia prender una parte più attiva nella stesura dei racconti e non più limitarsi a correggere gli errori di battitura. Suonerò paranoico e luddista, ma ho la netta sensazione che tutto quello che ho scritto fin qui è assolutamente falso. Phonic è perfetto. Phonic è buono. Phonic vuole vivere. Phonic desidera solo il bene per tutti. Phonic esiste.

2 commenti...:

Anonimo ha detto...

necessita di verificare:)

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie