Gerlof Hoffman

Lo vedi da te. Il dolore è l'acume dei sensi. Più ci senti, più sei vivo e maggiore dolore ti tormenterà. E soffri, ti agiti, rantoli prima di crepare. Questa erba qua, invece, ti fa star bene. Ti libera dagli affanni, ferma i pensieri ed è piacere, e calore e pace fuori e dentro di te. Ma è assenza d'affanni, è star bene. Ogni boccata di questo fumo è un po' di amore che se ne va. Ami sempre meno, è vero, ma stare bene significa perdere di vista significati e sensazioni del corpo, come avere mille orecchie ma essere mille volte sordi. Morire è l'estasi che s'avvera e scioglie l'anima come tempera con l'acqua, è l'annientamento del male: niente più nuocerti dopo morto, ti pare? Prendine ancora un po' e lentamente muori. La morte è non esserci e non sapere di non esserci. E l'assenza di coscienza è la libertà più grande: l'unica che dona la pace e lenirà i tormenti e sopirà il rantolio. L'estasi pura, il punto tra niente e infinito, l'indefinibile sospiro del tempo che smette di vibrare. Pace è la coscienza che si congela come morire è la stasi del pensiero e,dunque, di quel dolore che rifuggiamo.

Questo è quello che diceva Gerlof Hoffman mentre l'inquisitore serrava lentamente l'anello al piffero del baccanaro.

1 commenti...:

Anonimo ha detto...

good start