La donna di ossidiana

La donna di ossidiana nasce dal fuoco, dalla passione incontenibile e dal caos, ed è questa estrazione che l'ha resa com'è. Spesso è dura, insopportabilmente pesante e dalle opinioni così compatte che è impossibile scalfirne anche solo la superficie. La sua è una bellezza strana, scura come torba, che brilla di riflessi improvvisi ed ammalianti, e poi torna subito al solito nero impenetrabile e fondo. La sua risata è tagliente e precisa come una scheggia, e anche quando ama lo fa sempre a modo suo, assecondando le proprie screziature più profonde, e questo l'ha allontanata irrimediabilmente da alcuni cui continua ostinatamente a tributare quel suo affetto di lava e roccia. Diciamo la verità, a volte piega un po' la realtà a proprio gusto ed esigenza, ma anche a questo non c'è rimedio, perché la sua coscienza ha un peso specifico così grande da distorcere lievemente la percezione di chi le sta attorno, e basta allontanarsi un po' per constatare ogni piccola contraffazione.

La donna di ossidiana ora è malata, eppure non cerca giustificazioni né invoca aiuto; affronta il suo male con seccato disappunto, come si paga la multa alla posta o si scrosta la pentola del sugo bruciato. Sarà pure una donna di ossidiana, ma ha uno spirito, una saldezza ed un vigore che semplicemente le fanno onore. Alla faccia di chi le vuole male.