Il canto del porcoratto

Il porcoratto è un animale discutibile, deprecabile e fetente. Simile ad un topo grasso e glabro, possiede radi e lunghissimi peli bianchi come quelli che escono dalle orecchie di certi professori d'italiano. Alligna nelle fogne, si nutre di poltiglia di fango e a molti di noi incuterebbe probabilmente uno spudorato orrore. Tuttavia, in alcuni remoti paesi del mondo è venerato come una divinità e vezzeggiato come un bambino. Si dice infatti che il suo canto, intessendo l'amore con l'aria, sia capace di placare i venti più fieri e costringa al tramonto la luna.

Secondo certe cosmogonie, avrebbe persino dato origine alla stirpe dell'albero che noi chiamiamo salice piangente. In una notte d'estate, infatti, una di quelle bestie avrebbe cantato tanto languidamente e tanto lungamente da scioglierne letteralmente le fibre nei rami. E quindi, secondo queste culture, il salice non è una pianta che patisce e geme, ma un albero che s'abbandona al piacere.

2 commenti...:

Eliduin ha detto...

... quando l'altra faccia della medaglia è ancora più bella di quella conosciuta... Grazie della riflessione e buon anno nuovo!

aWilito ha detto...

Buon anno anche a te ;)

aW