L'uomo che abita sul mio soffitto

Sul soffitto di casa mia abita un uomo, l'Uomo Crapasotto. Cucina, deambula e parla sempre così, a testa in giù, e non sembra affatto dolersene, né meravigliarsene.

Della sua esistenza mi accorsi tempo fa allorché, disteso sul letto, avevo notato delle impronte sul soffitto della mia camera; magari è muffa, pensai, ma a guardarle meglio non c'era dubbio: erano proprio tracce di scarpa, con tanto di striature delle suole.
Di solito, non capita mai che ci si incontri, lui ha la sua vita e io la mia, ed è così che mi piace. Tuttavia, questa sera è accaduto qualcosa, qualcosa di diverso.
Eravamo entrambi in piedi quando un tintinnio inaspettato, proveniente dal soffitto, m'ha fatto alzare gli occhi, ed è lì che è accaduto l'inusitato. Un osservatore in lontananza avrebbe visto due uomini perfettamente allineati intenti a guardarsi, uno coi piedi saldamente ancorati al soffitto e la testa all'ingiù, l'altro - a pochi centimetri di distanza - coi piedi in terra e la testa all'insù.
Buonasera, gli faccio, o qualcosa del genere. Altrettanto, mi fa lui, mentre continuava a fissarmi.
Ma lei, gli ho chiesto, non ha paura di cadersene giù, un giorno o l'altro?
Guardi, in tutta onestà mi son sempre domandato com'è che tutta questa roba dalla sua parte, lei compreso, non mi è ancora piombata addosso. Tuttavia voglio che sappia che sono assolutamente soddisfatto di questa nostra curiosa convivenza.
Mi divenne subito simpatico, così continuai a parlare del più e del meno, che squadra tifi, che tempo di merda, quanto zucchero e quanti limoni usi per fare il limoncello e così via, cose normali.
Poi mi chiese senta, ma perchè non viene a prendere un caffè qui da me? ed io, vagamente interdetto, esitai un momento ma poi dovetti desistere.
Non che non apprezzi l'invito, si intende, ma forse non è il caso. Tantopiù che non saprei neppure come venir su.
Se non può, non fa niente, m'ha risposto. Quanto a venire su, se è questo il problema, non ci vuole mica chissaché, basta percorrere questa stanza continuamente e senza fermarsi. Saranno al massimo cinque metri, mi creda.
Ma non gli credetti. Magari sarà per la prossima volta, gli ho risposto affatto convinto e visibilmente imbarazzato. E mi congedai.
Ora sono le tre del mattino e sto ancora qui nel letto a rigirarmi e a pensare che forse aveva ragione l'Uomo Crapasotto e che forse avrei dovuto tentare, anche solo una volta. Magari è sul serio sufficiente un paio di passi, per passare dall'atra parte del mondo. Ma non ne ho avuto semplicemente il coraggio, sono fatto così.
Però una capatina la potevo fare, se non altro per dirgli di pulirsi le scarpe, prima di mettere ancora piede sul soffitto della mia camera.

3 commenti...:

Anonimo ha detto...

Geniale! =:C)

Anonimo ha detto...

Assolutamente fantastico!
La prossima volta che vengo da te me lo presenti :P

aWilito ha detto...

Grazie :)
Licia, tu altro che uomo sul soffitto, ci puoi ospitare uomo, padre madre figli e cane, sopra al soffitto di casa tua, ora ;)