Tra una settimana, a quest'ora, sarò già dall'altra parte del mondo.
Sette spuzzolosissimi giorni, e che sarà mai, via. Volano, qualcuno dirà.
Eppure, queste poche ore che mi separano dall'agognata vacanza sono talmente fitte e infognate di problemi/commissioni/viaggi di lavoro/posti da vedere/impegni da ottemperare/capelli da tagliare/prenotazioni da completare/valigie da fare/promesse da onorare e persino un matrimonio mezzano (perché noialtri non ci facciamo mancare niente), che ieri sera alla dolce metà ho detto, testuali parole:
Vabbò, tesò. Noi ci rivediamo direttamente sull'aereo giovedì.
Fa ridere, lo so.
La fregatura però è che non è una battuta.
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