Numero uno. Gli italiani che hanno votato Berlusconi, sottosotto, soffrono di invidia tergarum calcis e vorrebbero tutti stare al posto suo (negheranno, ma non credetegli: spesso è un sentimento latente e inconscio).
Per togliere le macchie dalla tovaglia
Così parlò aWilito alle 15:54 Tags brevi ma intensi, delirio, personali, raccontiVivo con uno convinto che per togliere le macchie dalla tovaglia sia sufficiente stenderla, nascondersi dietro la finestra, saltare fuori di soppiatto e fare BUH! a sorpresa.
Le dieci piaghe della Casa che Muta
Così parlò aWilito alle 19:42 Tags delirio, la casa che muta, raccontiLa Casa che Muta ha una sua cosmogonia tutta personale e, per questa stessa ragione, proprie divinità, lari, penati e calamità.
Per impedire che il Gran Rattoio potesse esercitare la propria autorità sul corrivo popoletto di cui era reggente, o peggio che deferisse il Consesso dei Saldi, questi ultimi convinsero il cavaliere primo a persuadere il suo scudiero affinché usasse la propria virile influenza (magari durante una delle loro tumide notti d'amore) per persuadere la figlia del Gran Rattoio a passargli il veleno nella zuppa. La motivazione ufficiale, tra un ti amo e un ti sposerò e sarai mia per sempre, fu che il bene del paese tutto dipendeva da questa tragica evenienza.
Nella sua estrema lungimiranza, il governo di questo paese ha deciso di assimilare alle fonti d'energia rinnovabili anche il nucleare, la merda di pollo, le carte bollate, le cazzate del premier e i barili che si scaricano a tonnellate giornalmente.
Quando la città di Ululurat è in festa, vengono gettate tavole di legno e fogli di cartone sul fango per evitare che gli avventori vengano inghiottiti dal terreno umido, vengono allestite bancarelle e chioschetti, e la gente mangia camole fritte, spiedi di rospi stagnoni alla brace e cialde alla crema di muffa. Per questa gente, un piatto di flaccidi, umidicci spaghetti sponzati in una pozza di lenta salsa, rossa come sangue, rappresenta motivo di disgusto profondo e infinita incomprensione.
aW è tornato. E' stato in un posto i cui elementi sono tanti e contrastanti, in cui molto si fa e altrettanto si tace, in cui il rosso e il giallo non sono mai semplicemente rosso e giallo, ma si tingono violentemente di screziature vermiglie e dorate; un posto dove si sorride per sorridere e si è cortesi per natura. Un posto con eccessi insanabili, con puttane bellissime e miseria strisciante, dove il mare è una culla e le scenografie sembrano disegnate direttamente dalla Disney. Un posto che parla e scrive una lingua curiosa e intingola esotiche preziosità con carni comuni e impure.
Tra le rovine di Loulan fu trovata una piccola sfinge in madreperla, ora finita nel dimenticatoio di qualche rigattiere, che era in grado di rispondere ad alcuni tra i quesiti più arditi che la mente umana potesse anche solo immaginare, la cui complessità possiamo solo tentare di intuire.
Quando sono andato ai Caraibi la prima volta, da quando ho deciso di partire a quando ho comprato i biglietti sono passati mesi. La seconda volta, sono passati cinque giorni, ma sono comunque partito diverso tempo dopo.
Lo stronzo a tempo pieno, per la propria naturale inclinazione e per la spontanea servilità che lo contraddistingue, spesso riesce a diventare vice o responsabile di qualcosa. Non diventa mai capo delle giovani marmotte, ma coordinatore sì. Se lavora in fabbrica non fa mai il dirigente, ma il responsabile sì. Insomma, dovendo scegliere tra pastore e pecore lui sarebbe il canelupo che sorveglia e scassa il cazzo alle povere pecore: lui dice che è per difenderle, ma in realtà ci gode a comandare servendo, che è la sua vera specialità.
Non abito in un paese normale, e su questo ci sono pochi dubbi. Da noi, non c'è la metro, non c'è la stazione, e gli autobus sono rari ectoplasmi che si intravedono al solstizio d'estate e quando c'è Saturno contro. Per dire.