Il complotto del Gran Rattoio

Per impedire che il Gran Rattoio potesse esercitare la propria autorità sul corrivo popoletto di cui era reggente, o peggio che deferisse il Consesso dei Saldi, questi ultimi convinsero il cavaliere primo a persuadere il suo scudiero affinché usasse la propria virile influenza (magari durante una delle loro tumide notti d'amore) per persuadere la figlia del Gran Rattoio a passargli il veleno nella zuppa. La motivazione ufficiale, tra un ti amo e un ti sposerò e sarai mia per sempre, fu che il bene del paese tutto dipendeva da questa tragica evenienza.

Il Gran Rattoio, che però non era scemo, intuì subito il complotto grazie al proprio infallibile fiuto, e anche grazie al fatto che pure lui di tanto in tanto si divertiva con lo scudiero del cavaliere primo, quando ovviamente non era alle prese con le grazie della figlia che per questo fu uccisa immantinente.
Il risultato di questa tragedia è che ora il Gran Rattoio è ancora più infoiato, severo, alienato e ossessionato dalla morte, e grande sofferenza è conseguita per il popolo su cui veglia. Il Consesso dei Saldi alla fine è stato destituito e ora ha aperto una clinica a Bressanone specializzata nella riduzione degli estetismi della pelle, mentre lo scudiero del cavaliere primo si è preso una vacanza a Ko Samui per riprendersi dagli affanni di corte.
La morale di questa storia è che quando non so che scrivere, farei meglio a dedicarmi ad altro.

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