Superbia da genetliaco

Una volta per me non c'era differenza tra un trentunenne e un bovino fossile del cretaceo inferiore: attempati e distanti mi sembravano i primi, puzzoni e inutili i secondi. Nella mia curiosa visione delle cose, un trentunenne era già un peso sociale, uno con ancora in bocca il sapore della gioventù e la consapevolezza d'esser già proiettato verso morte, sfacelo e decadimento. Al massimo era buono per il ripieno degli involtini cinesi, ma quelli peggiori.
Poi, una mattina piuttosto ventosa ti alzi e ti accorgi che trentun'anni ce li hai tu, e da quel momento la soglia per il decadimento la morte la disperazione eccetera eccetera slitta automaticamente a quarantuno e fai pure il vago. Sì, certo, devo comprare casa, rendere più stabili le occupazioni, mantenere fulgide le relazioni diplomatiche coi suoceri e mettere da parte i soldi; ma in realtà, la mia vera preoccupazione, la materia che attanaglia le mie ansie da mesi riguarda tutt'altro: riuscirò a restare in piedi sulla tavola da snow dopo tutti questi mesi di privazione nevose? Ecco, da fuori sembro serio. E' dentro che mi frego da solo.
E poi, la vogliamo finire o no con questa storia che uno, il giorno del proprio compleanno, si deve svegliare  come se niente fosse, deve lavorare come se niente fosse e starsene a casa come se niente fosse perché quest'anno capita in un giorno lavorativo? Stamattina la dolce metà ha approntato un incommensurabile CD con tutte le varianti di Happy Birthday dal 1204 a oggi, compresa l'inedita versione che Jacqueline Onassis cantava sotto le lenzuola a Kennedy pensando di non essere registrata. Ma non basta.
Io nel giorno del proprio compleanno voglio veder riconosciuto il diritto mondiale al fancazzismo. E' un segno di civiltà ed etica, prima di tutto, ma sopra ogni cosa è un diritto universale, inalienabile dell'uomo e le ragioni di ciò sono di per sé evidenti. Il giorno del proprio compleanno, ognuno dovrebbe avere il diritto di andarsene ad Antigua a fare il bagno, o magari a Lima, se ha voglia di mangiare i platani fritti.

In attesa che la politica faccia il suo corso e che a Bruxelles ratifichino la cosa, mi porto avanti col lavoro. Sono le 10:00 e stamattina non ho ancora fatto una benamata mazza, a parte questo ridicolo post.
Sono troppo avanti coi tempi.

7 commenti...:

licia ha detto...

beh, dovevi coordinarti con la tu' mamma e nascere in un giorno festivo :P. Mia nipote, per dire, è nata il 25 aprile, la figlia di una mia amica il 24 dicembre.
Ah, auguri pure di qua, comunque :P

aWilito ha detto...

Eh sì, così poi rimanevo fregato e beccavo i regali una volta di meno.
Ecché, mica stiamo a pettinà le bambole qua :D

aW

Anto ha detto...

ahahah! anch'io pensavo che i trentenni fossero vecchi, finché... non sono entrata anch'io nel club! :D già mi preparo parlando dei quarantenni come se fossero adolescenti di primo pelo! ;)

aWilito ha detto...

Pensa quando avremo 60 anni e diremo: anvedi sti sgallettati (ai cristiani di 50 anni :DDD ) Aggggh

aW

annaida ha detto...

e cosa dire quando ti svegli e tanti auguri a te sono 48 di anni????'
ma io ne ho ancora 30.
dillo mo ti prendono per una mummia che si crede addolescente! uffa uffa uffa. Penso e se la mia prospettiva di vita fosse 150 anni?

aWilito ha detto...

48 anni? Immaginare me a 48 anni è come ipotizzare come sarà la terra tra due ere geologiche e mezzo... Non ci riesco proprio
E questo è niente.
La mia dolce metà non si vuole rassegnare ai trent'anni in arrivo tra poco. Dice che ne avrà ventitré per tutta la vita. Fai tu...

aW

Anonimo ha detto...

27, non 23.
D.M.