Il mondo alla rovescia

Stamattina mi sono addormentato piuttosto tardi, e mi sono messo a palle all'aria a ponderare sull'uso del rosmarino nella pignatta di agnello e patate che facevano nell'Alto Egitto. Poi, sciolto nello sdilinquimento dell'ozio, ho sbocconcellato stelle e comete sorseggiando per ore latte corretto all'ambrosia.
Mentre il vento caldo del sud mi massaggiava i piedi, godevo del sole eterno che riluce nelle mie iridi e saggiavo con l'anima il lento incedere delle cose del Mondo. La stasi è un illusione, ma è sufficientemente credibile per chi ha tutto il tempo del mondo, come me.

In un momento, ho raccolto un briciolo di volontà ed ho desiderato che gli articoli si scrivessero da soli: e così meccaniche perfette di simboli si sono concatenate tra loro in sillabe, le sillabe in parole e le parole in discorsi tondi e gravidi di senso. Tutto assume un significato perché è così che deve essere, senza fatica: il lavoro è cosa che non riguarda quelli come noi. Concentrato in un'eterna estasi di sapienza, ero muto verso tutti: le chiacchiere fanno perdere tempo, e non c'è tempo dove mi trovo io.

Questo nel mondo alla rovescia. Nel mondo vero, mi sono vegliato presto, mi sono fatto un mazzo tanto mentre mi scottavo la lingua bevendo il cappuccino, e poi ho dovuto scrivere fiumi di parole dopo averne lette venti volte tante. Ora, non appena avrò finito di cincischiare con colleghi ed amici, posso chiudere la coda di commenti e andare a farmi il mazzo da un'altra parte.
Onestamente: mi piaceva di più la versione alla rovescia.

2 commenti...:

silvia ha detto...

A me no: la tua versione alla rovescia mi stava portando a consigliarti di cambiare ... pusher.

aWilito ha detto...

Ne ho scritti pure di peggio, quanto a questo ;)
Grazie di essere passata a trovarmi,

aW