Il tizio degli Stati Uniti d'Africa

Il tizio degli Stati Uniti d'Africa non aveva mai amato la letteratura.
Questo perché la letteratura, da sempre, si occupa solo di fatti simbolici e importanti, amori eterni e inconciliabili, guerre sanguinose e potere, grandi commedie e tragedie. L'universale non lo affascinava, perché non vi aveva mai creduto, neppure un po'.
Una casa modesta, un amore sincero, un piccolo gruzzolo e un cospicuo numero d'amici; questo sì, lo muoveva intimamente. Niente di impossibile o inavvicinabile per chiunque, avendone il tempo e la possibilità.
Il tizio degli Stati Uniti d'Africa riteneva giusto lottare per la conoscenza, la verità, la giustizia e la salute: tutte cose che stanno sui libri di storia, non nei romanzi e nell'inverososimiglianza. E si domandava come si potesse anche solo immaginare di dover lottare, per ottenere conoscenza, verità, giustizia e salute; semplicemente le pretendeva. E credeva che se chiunque altro le avesse pretese, non sarebbe stato necessario nient'altro, neppure una goccia di sudore.
Gli Stati Uniti d'Africa non esisteranno mai, tuttavia quel tizio vi apparteneva da sempre.

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