Armando, sua madre e la signora di sopra

Dopo che sua madre gli aveva proposto di andare a vendere i folletto porta a porta- che ti danno buone provvigioni, me l'ha detto la signora di sopra che il figlio ci lavora-, Armando aveva voglia di vomitare.
E domandava: che m'avete fatto studiare a fare, se poi devo vendere gli aspirapolvere?
- Non sono 'scpirapolveri, sono iggienizzatori,- insisteva la signora che si era proditoriamente affacciata proprio in quel momento.
- Al massimo, - suggeriva sua madre, - puoi andare all'estero e far fruttare la tua laurea in lingue.-
Ma Armando era scettico e triste, a riguardo.
Certo, poteva tentare la sorte, un gran cambiamento, e magari l'avrebbe pure trovato, un lavoro, all'estero. Ma a che prezzo? Pagava una possibilità in più con lo scotto della solitudine e un impercettibile senso di abbandono.
Forse era solo un romantico. Un babbeo e un romantico.
Però pensava, e come dargli torto, che era meglio essere infelici a casa. Almeno, là, era infelice in compagnia.

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