Il paradosso che porta a Moni Preveli (Ovvero del frammento di copertina)

"Sei assolutamente certo di voler salire su?"
Annuì caparbio.
"Sta bene" e slegò le mani da quelle di Mena, "fa molta attenzione, però. Il vegliardo di Moni Preveli è furbo, e tenterà di distoglierti dal tuo intento."
"Troverò quel frammento di futuro e lo farò mio, lo giuro. Perchè da me dipende la completezza dei piani divini."
"Cosa intendi, con questo? Perché non vuoi spiegarmi?" Lo scrutò intensamente.
"Non posso..." disse mordendosi il labbro, sul punto di cedere. Volse di scatto lo sguardo in entrambe le direzioni, come per accertarsi di non essere spiato, poi sussurrò "Stanotte in sogno ho avuto una visione. Un ragazzo forse coi miei anni, vestito di stoffe sgargianti e calzari tra i più bizzarri, mi è apparso e mi ha detto svegliati Mena, perchè ho una missione da affidarti. Viaggerai al Monastero di Preveli e risolverai l'enigma che ho creato per te. Anche se non puoi comprenderlo, ciò è necessario perché alcuni trovino un frammento che gli è stato promesso."
"Dici che non capirei, perché non mi metti alla prova, gli ho detto."
"E cosa ha risposto, quel giovane dio?"
"Si è messo a ridere divertito! Forse l'avevo irato, ma suonava piuttosto un riso benevolo. Così mi disse ancora, diciamo così. Devi indicare la via che porta ad un piccolo tesoro. Esso è qualcosa cui condurrai tu ma che, nonostante ciò, non è con te né tu lo puoi raggiungere. Sappi che in molti conosceranno le tue gesta, quindi scegli bene." L'altra parve sconcertato.
Mena continuò "Ed è importante, chiesi e lui si, è molto importante. Sei un dio, venuto a decretare la mia morte? gli ho domandato. E lui ha riso ancora. E prima di dissolversi m'ha detto, no, non sono un dio. Ma è per mezzo di me che esisti. Ora va', aveva detto, ed il mio cuore non aveva battuto neppure una volta di più che era svanito nel nulla. Ecco perché sono venuto fin qui. Sei stata buona ad accompagnarmi, ma non credo di poter salire quei gradini con te."
Stette in silenzio, forse vagamente offesa, e certamente preoccupata, raccolse un lembo del mantello e se lo gettò dietro le spalle. Poi semplicemente si congedò.
Mena superò un ulivo ingobbito, dall'aria centenaria e risalì la ripida e stretta scalinata di pietra, quella che stava sulla schiena d'una nicchia nel muro del cortile. Sulla destra la cappella che, consumata dal tempo, più invecchiava e più incuteva timore. A sinistra, in lontananza, il mare dell'intensità del viola. Superò la chiesetta, raggiunse un palazzo antico e si infilò sotto l'arco che conduceva ad una porta aperta. Sopra, intagliata elegantemente, una scritta in lingua eva diceva solo la verità porta al frammento. Seguì il lungo corridoio deserto a scarsamente illuminato da pigre fiammelle. Raccolse tutto il suo coraggio, prono al destino che la sorte gli lasciava in eredità, ed entrò in una angusta stanzetta dove un vecchio prete ortodosso sedeva immoto dietro la scrivania. Vestito d'una riassa piuttosto lisa, si sarebbe detto morto, se non fosse stato per il vizietto d'arricciare la punta della folta barba.
Parlò prontamente, quasi stesse aspettando quel momento da sempre. Forse, pensò Mena, aveva ricevuto la stessa visita in sogno.
"Mentirò tre volte." disse secco.
Il vecchio si guardò intorno, quasi vedesse una schiera di persone, ed annuì lentamente " Ciò che bramate tutti, si può trovarlo nella Teofania, e solo lì."
Incrociò le dita e, e con costruita solennità, disse piuttosto "E' tra queste stesse mie parole che giace ciò che manca."
Infine, scavandogli nelle pupille col solo sguardo "Il frammento è proprio qui, appena sopra di noi." E fu silenzio.
Mena, improvvisamente avvampato, protestò "sono convinto che solo due delle tue affermazioni siano false. Però così le bugie non sarebbero affatto tre."
Impassibile e severo il prete ortodosso rispose " t'assicuro che le menzogne sono tre", e, bisbigliando sommessamente, si immerse nella lettura d'un piccolo e consumato vangelo, ornato da un logoro taglio dorato. Intese con questo che la questione era chiusa.
Mena socchiuse gli occhi, e pensò un poco. Poi, rivivendo il sogno avuto nella propria mente, comprese ciò che doveva fare e, semplicemente, tornò sui suoi passi. La verità ce l'aveva proprio davanti.

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