Lettera all'italiano medio

Mi sono montato la testa e voglio scrivere all'italiano medio, quella curiosa creatura per metà televisione e metà testa di cazzo, che al posto della colonna vertebrale ha il tubo catodico, quel membro di un'antica commistione di contraddizioni che chiamiamo popolo italiano: è la sua contraddittorietà che lo compatta e unisce, ed è a lui che rivolgo questi miei personalissimi deliri.
Ti odio. Alla faccia della captatio benevolentiae, ti odio.

Ti odio per talmente tante ragioni che, sono certo, ne dimenticherò una buona parte fuori da questa missiva; ti odio perché sei una bestia emotiva, che non ragiona, che si lascia condizionare, che guarda al proprio minuscolo mondo, al paesello, che non ha mai una visione di insieme, che se sto bene io che me ne frega di quell'altro, che se un CT vince, vinciamo tutti, ma se perde è un coglione, e meno male che glielo avevo pure scritto sui commenti su Gazzetta.it di non schierare Pirlone e Cazzone come centravanti.


Ti odio perché sei incapace di idee originali, perché ti bastano due tette, un culo e un pallone per dirti sereno, e perché non sai mai vedere al di là del tuo naso. Fai tuoi i pensieri ipersemplificati dei tuoi amici/conoscenti italiani medi, e attraverso questo passaggio di impressioni (e mai di informazioni) colme di lassismo/incuria/leggerezza/strafottenza/ignoranza i significati si perdono, e finisci col riempire grandi parole di piccoli pensieri. Pensierini da terza elementare fotocopiati a miliardi, cambiano solo gli errori di grammatica. E allora, parliamo di immigrazione? Ah, sull'autobus è pieno di immigrati che puzzano, ma se ne stessero a casa loro. Ignorando che, se se ne stessero davvero a casa loro, la nostra economia riuscirebbe davvero a fare il tonfo che da anni sfioriamo un giorno sì e l'altro pure. Parliamo di televisione pubblica? Ah, è uno schifo, era ora che togliessero quel Santoro/Biagi/Dandini/Travaglio/Grillo/Saviano come cazzo si chiama, no quell'altro, ah sì, Luttazzi, visto che è la tv pubblica e la paghiamo noi. Piccolo, ingenuo, testina di cazzino di italiano medio, ascolta le mie parole. Primo, a me -e a molti italiani- viene il voltastomaco vedendo le isole, i terrapieni, le fattorie e le marie de filippi che ami tanto, ma nessuno ti rompe i maroni: è sufficiente cambiare canale. Secondo, siccome sono un grandissimo diffidente, quando qualcuno mi spiega le grandi ragioni etiche e morali per cui mi piazza un Minzolini qualunque come direttore d'un TG (ma questo vale per qualunque discorso), di solito mi domando chi ci guadagna e chi ci rimette. E a togliere certe figure ci guadagna solo uno, che non sei tu.
Sai, neppure a me piacciono Santoro o Luttazzi, ma non ho la grossolana arroganza di puntargli il dito contro solo per questo. I parametri di giudizio sono altri, e riguardano lo share e le entrate economiche: il restò, sò chiacchiere.

Ti odio perché sei mediamente ignorante, scarsamente curioso, platealmente ingenuo, perché sei attaccato alla tradizione soltanto quando si tratta di essere bigotti e superficiali: per le staminali neppure ti schiodi dalla sedia, però poi i froci sò froci e quindi non hanno diritto di amarsi e convivere, e se ti tolgono uno scudetto distruggi un centro storico.
Ti odio perché si parla di evasione, e qualcuno riesce a dire epuriamo gli ambulanti, ché quelli sembrano poveracci ma fanno i miliardi mentre io mi faccio un mazzo tanto e pago le tasse. Vedi? Sei sempre rinchiuso nel tuo personale microcosmo, fatto della strada che fai ogni mattina per andare a lavoro, delle persone che incontri quando fai la spesa, e del bancario quando versi l'assegno. Il che non è affatto sbagliato: sbagliato è spiegare tutto ciò che avviene al mondo in quell'unica, limitantissima chiave.

Mai come in questi ultimi mesi si respira un'aria stagnante e putrescente che limita la parola di alcuni a scapito degli altri, mai come in questo periodo di partiti dell'amore si tocca con mano intolleranza e violenza. Ma sai, a te piace parlare per il gusto di parlare, dire cose per il gusto di dirle, prendere posizioni per il gusto di avere una posizione. Due chiacchiere, un crodino e poi tutti a casa senza aver appreso o insegnato nulla, senza essere cresciuti, senza aver modificato la propria visione del mondo, né quella degli altri. Rammàricati, perché sei inutile all'evoluzione di questo paese.
Sai, è facile lagnarsi che tanto tutto va male, è tutto un magna magna e cose così. Più difficile è cercare di crearsi una opinione il più possibile critica. Vedi, io non ce l'ho con te per le tue idee, ma per il fatto che sei disposto a difenderle fino allo stremo senza uno straccio di prova. Ma sì, lo so, a te non servono le prove: a te basta sentire di essere nel giusto. A te basta vederti accerchiato da gente che la pensa come te. Se molti la pensano così, forse l'ipotesi è corretta.

Ed è quella la distanza più incolmabile tra me e te. A giudicare il mondo ci sono io, l'intero universo dell'informazione libera e la mia coscienza. A te, basta il telegiornale flash da quindici secondi tra la partita e Centrocampo, e l'opinione preconfezionata che ti propinano.

Rammaricatene, perché se i soldi dello stipendio non bastano e il comune non ripara le buche nelle strade è anche colpa tua.

7 commenti...:

Anonimo ha detto...

grande.punto.

aWilito ha detto...

Grazie.
Quanno ce vò, ce vò.

aW

lulu ha detto...

Grazie, m'hai fatto sentire meno sola.

aWilito ha detto...

@ Lulu
è stato uno sfogo non premeditato.
A posteriori, spero di non aver esagerato con la volgarità. Al momento della scrittura, mi è sembrata assolutamente necessaria. Va' a sapere.

aW

Marco ha detto...

Standing ovation da due ore.

http://tandream.wordpress.com ha detto...

Ormai l'italia è fatta. Anzi, completamente Sfatta. Grazie Italiano Medio che hai votato chi hai votato. Amen.

aWilito ha detto...

Guarda, non è neppure un problema di chi hanno votato. E' che votano senza rendersi minimamente conto di quel che votano. E questo, a prescindere dalla persona cui va la loro preferenza.

Bah, che ti devo dire. Oramai ho perso la speranza, per 'sto paese.

aW