La morte del freezer

E' morto. Il mio freezer è morto da settimane, forse anche più.
Al guaio non c'è stata possibilità di rimedio: confezioni di cartone molli come Pan di Spagna, tagli di pregiatissimo gnu antartico (estinto sessant'anni or sono, le ultime fette erano le mie) fetenti di reincarnazione, frotte di peperoncini dinamitardi a miccia corta del mi' babbo ridotti a poltiglia, e mazzetti di delicatissimo aneto gineprino di Bretagna che avevano infestato l'intero compartimento col classico odore di ghiacci sciolti, ectoplasma e clorofilla.
Abbiamo provato tutto, dai riti sciamanici alle preghiere al dio Ariston, ma è stato tutto vano. Perfino le imprecazioni e i calci si sono rivelati inutili. Alcune leggende raccontano che è possibile riportarlo in vita deponendovi all'interno un pugnetto di neve fresca; lo spirito del gelo, sciogliendosi, evaporerebbe e tornerebbe a rifluire in motore e serpentine. Non ci ho provato, non c'è neve dove vivo io.
Ora non mi resta che l'ultima risorsa, cioè una telefonata all'assistenza.
Funzionerà pure, ma non ha neppure la metà del fascino dei miei metodi.

2 commenti...:

paolo ha detto...

Io sono nato quando si usava ancora la ghiacciaia: non faceva rumore, non consumava corrente, non si guastava, a meno che si ammalasse l'omino che portava il ghiaccio, ma in quel caso era comunque un'ottima dispensa....

aWilito ha detto...

Mi hai appena spiegato perché mio padre chiama il freezer "ghiacciaia". Non sapevo (o forse non mi ero mai semplicemente posto il problema) che ci fosse tutto 'sto giro, prima dei congelatori moderni. Buono a sapersi.

aW