Riccardo ieri sera è tornato stanco ma contento. E' riuscito a finire tutta la versione di latino al liceo, ed ha pure passato, roba da matti. Ha cenato con la famiglia, come sempre, ma diversamente dal solito Rosa, la mamma, ha fatto i cannelloni ricetta della nonna, che non li fa mai perché si stressa a stendere la pasta all'uovo, ma poi sottosotto è sempre orgogliosa quando le fanno i complimenti perché i suoi cannelloni hanno la crosticina, o non vengono mai troppo asciutti, o c'hanno la mozzarella che fila troppo bene. Riccardo ha giocato a Risiko con gli amici tutta la sera, e mentre attaccava il Kamchatka non sapeva che sarebbe morto soltanto quattro ore dopo, come in quei romanzetti del cavolo della Mondadori in edizione economica che costano lo stesso una fracca.
Era a letto da neppure mezz'ora, contento perché l'indomani sarebbero iniziate anzitempo le feste di Pasqua a scuola, quando in venti secondi è venuto giù tutto il palazzo e tanti saluti ai cannelloni di mamma Rosa, al compito di latino e alla Kamchatka.
Fanculo.
Fanculo.
Fanculo.
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