La Casa che muta è finalmente diventata disciplinata. Sangue, c'è voluto, e sudore: ma ora si ragiona. E' finalmente composta ed ordinata, con tutte le luci, i quadri e le pareti a posto; è molto graziosa e minimalista, ed ogni spazio è ugualmente dotato di oggetti e vuoto in parti omogonee. Se invito a pranzo gli amici, non devo più cercare l'apribottiglie nell'ultimo cassetto in cui nessuno degli abitanti della casa l'aveva messo, né giustificare tutte le sue irriverenti stranezze. Certo, è solo un modo di attirare l'attenzione, e talvolta quelle stranezze sono persino divertenti, ma in verità la preferiamo quando è educata e paziente, com'è stata oggi.
Oramai, una giornata di gozzoviglie e baccanali gastronomici tra amici è un'impresa quasi invalsa, gestibile in amministrazione normale e suggellata in modo più che decoroso senza le tonnellate di munnezza e piatti e sporco che attanagliavano ogni festa comandata.
Saremo diventati più bravi e organizzati noi, senza dubbio, ma è tutto più facile quando una casa è tranquilla e prevedibile come la Casa che muta.
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