Più la carriera e gli agi del reo censore si facevano grandi e le sue conoscenze importanti s'accrescevano, e più sentiva repulsione per tutta quella corte, fatta dei servili funzionari d'un regno corrotto e stantio. Si ravvedeva che oramai le svolte della storia provenivano da capricci, favori e predilezioni ingiustificate di uomini meschini, senza grandi significati sotto, né idee. Ecco perché da parecchio tempo provava ammirazione spassionata per le cose oneste e alcune persone sconosciute.
Perché un eroe è valoroso anche quando è lontano dalla ribalta.
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