La fiamma eterna

La fiamma che arde per sempre sarebbe fiera della propria immutabile, eterna condizione, se non fosse che un poco se ne è stancata.
Rischiara le notti più audaci e ammansisce gli amori giovanili; ispira persino le menti vecchiotte che sospirano al ricordo di quando pure loro si innamoravano e gli si reggeva senza bastone.
L'eternità è per lei un cavillo incomprensibile ma accettabile, come la coratella per il cuoco o la merda per il fattore solerte, e se dice qualcosa è sempre al futuro, che si rivolge, come non potesse comprendere altro che linguaggio che quello del tempo che scorre.
Se non che, anche la fiamma che arde per sempre, un bel giorno, si è rotta le palle di ardere per sempre, di essere sempre affidabile, simile a se stessa e prevedibile. Anche le fiamme hanno le loro velleità, dopotutto.
Così, una volta colse al balzo un soffio di vento e vi si gettò dentro, come qualcuno suicida dal centesimo piano, e sparì per sempre, senza premeditazione né giudizio.
Ora si è reincarnata in una incontenibile, gagliarda torcia olimpica perché era buddista.
Sempre agli altri, certe fortune.

0 commenti...: