Io conosco uno che, nella sua ingenuità, fà quasi tenerezza.
Secondo lui, nel mio frigorifero il pecorino sedimenta naturalmente come possenti basalti delle grotte di Castellana, mentre preziosi pomodorini a grappolo vengono incubati nel cestello simili a perle, rosse di zucchero e rubino, pronte solo da mangiare senza neppure lavarle.
Le peschenoci, gemme tra i percochi, sono lucide e tonde come quarzo lavorato, screziate appena di venature rosse come il sangue dei fuochi fatui, ed i petali di Parmigiano si staccano leggeri dalle Rose di Grana come farfalle. Nella sua visione delle cose, il pane è sempre fragrante perché arde d'amore per lui soltanto, e i vini, cocchini e ramati, vengono occultamente stillati da creature bellissime e segrete, di continuo, così che nessuna gola possa mai più avere sete.
Talvolta sono tentato di informarlo della triste realtà: la spesa la faccio io.
Ma con che cuore posso disincantare uno così?
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3 commenti...:
Sempre esagerato...
E poi il pecorino non era finito, ne era rimasta la crosta...
:P
G.
Fantastico, geniale, come sempre mi stupisci con le immagini deviate...
PS: ma non è che in fondo in fondo ci credi un pochino anche tu?
Che ti devo dire, Eliduin, diciamo che preferisco crederci ;)
Grazie di essere passata ancora
aW
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