Il ragazzo che arde

Il ragazzo che arde è gravemente malato.
Il suo corpo è cosparso infatti di chiazze di fuoco, con fiamme rossicce alte un paio di centimetri che mutano grandezza e posizione ciclicamente, ma in modo imprevedibile.
Purtroppo, la sua malattia è incurabile e dura tutta la vita; talvolta, regredisce spontaneamente, ma non sembra questo il caso.
Il ragazzo che arde ha seri problemi. Per esempio, compra solo vestiti ignifughi, perché il cotone si volatilizza prima ancora che lo metta. Peraltro, sollevati dal calore e tutti ardenti, i lembi di stoffa sembrano temibili farfalle: le uniche che oserebbero avvicinarglisi.
il ragazzo che arde è cocciuto, si sente sano, a parte questa grave intossicazione del fisico, e pretende di mangiare da solo, con le sue mani di brace, così che i bocconi sono praticamente già carbonizzati per quando arrivano ai denti. La mamma - saggia e pratica - ha risolto lasciando la carne a cubetti, cruda nel piatto, così almeno la mangia al sangue, che fa tanto bene. E di recente ha preso anche l'abitudine di chiedere al figlio di portare la teglia della lasagna a tavola. Così facendo, la mozzarella fila e si fa la crosticina senza nemmeno metterla in forno. Il papà, invece, gli chiede sempre di sedersi sui mucchietti di foglie e aghi di pino, dopo aver spazzato il giardino. Di contro, sua sorella non perde occasione di invitarlo alle feste in spiaggia perché - diciamoci la verità - vedere fiammelle gorgogliare e filtrare sotto la superficie del mare non è cosa di tutti i giorni.
Certo, ci sono molte controindicazioni e molti dispiaceri, in questa condizione. Il suo primo amore, Anna, ha ancora una brutta cicatrice sul viso, rimembranza di quando volle ad ogni costo ricevere una carezza.
Era un amore letteralmente ardente, eppure impossibile.
Dopo un periodo di stage come fenomeno da baraccone in una azienducola patriarcale e poco seria, il ragazzo che arde ora ha iniziato a lavorare per una società che testa la sicurezza dei prodotti per bambini. E' finalmente molto apprezzato e richiesto e, pur con tutta la delicatezza richiesta dal caso, si sente per lo più appagato.
Dico per lo più perché certe persone non sono mai veramente a posto con se stesse. Non per cattive compagnie o scelte di vita sbagliate, anche perché non sono infelici, anzi. Piuttosto, costoro si sentono costretti in una indefinibile attesa di qualcosa che manca loro e che ignorano, che bramano e poi tentano di trovare. Ma ditemi voi, come si fa a cercare qualcosa che non si sa di dover trovare?
Il ragazzo che arde è sceso a patti con l'esistenza e fa il suo gioco, dissimula tranquillità e  fa ciò che ci si aspetta da lui, fintanto che gli va bene.
E' buono, certo, e molto coscienzioso. Ma potrebbe bruciare il mondo intero, se solo volesse. Voi vi fidereste di uno così?

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