Estasi polemica

Oggi sono in estasi polemica. Anzi, lo ero ieri, visto che disporrò la pubblicazione di questo post domani.
All'improvviso avverto un distratto distacco da tutti e tutto mi provoca insofferenza.
Mi stanno sul culo i nordici perché sono nordici, quelli del sud perché sono del sud e i centrici perché stanno in mezzo. Mi sta sul culo questo tempo perché fa sempre un filo troppo caldo o un filo troppo freddo, e poi il cielo è plumbeo da mesi. Mi stanno sul culo i superficiali e quelli sensibili, quelli pedanti e quelli che non sanno i condizionali, intendo più del solito, e che non comprendono la metà delle cose che gli vengono dette. Forse sono mostruosamente intelligenti e paraculo, e fingono soltanto di non capire; ma non ho tempo di scoprirlo, sono in estasi polemica.
Ce l'ho con persone, politici, eventi e lingue, comprese quelle morte; non sopporto niente dal paramecio ai libri di Dan Brown passando per gechi e oloturie, sbuffo alle frivolezze dell'informatica e mi fanno incazzare i miei lettori, sempre pronti a polemizzare su qualunque nonnulla, e mai - dico mai - che si dimostrassero un po' affettuosi. Ma potrò avere anche io delle opinioni in controtendenza, o no?
Mi vanno strette le inutili discussioni di coppia, e detesto l'evoluzione delle specie perché mi costringe a farmi la barba ogni due giorni.
E soprattutto mi sto sul culo io, che mi sento così e non ne capisco neppure il perché.

1 commenti...:

una a caso ha detto...
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