Premiata ditta aW & Soro

Premiata ditta aW & Soro di divinazione sesso nascituro.
Chiromanzia, chiaroveggenza e profezie in ambito materno, anche a domicilio.
Determiniamo il sesso del nascituro con un margine di certezza prossimo al 99,9% sin dal momento del concepimento (facciamo il tifo, in caso).
Percentuale di successo della determinazione dello stato di gravidanza superiore al 75%.
Più comodo di un test in stick e più rapido di una visita specialistica e senza l'ausilio di pendolini e tarocchi!
Diffidate dalle indicazioni di parenti, amici e mamme e affidatevi ai professionisti della divinazione filiare.
Ampio parcheggio, aut.min.Rich.

Dedicato a Marianna.
(perché io valgo ma soprattutto ci azzecco sempre)

Scusate ma qualcuno dovrà pur dirlo

Lo vogliamo dire o no quant'è buona la minestrina col formaggino Mio?
Ecco, questo è il mio contributo all'umanità per oggi.
A breve, nuove e grosse news.

aW

Da Libero di ieri - parte seconda

Nel post intitolato Da Libero di ieri avevo parlato dell'indecenza di alcuni giornalisti italiani.
Bene, visto che i giudici che processeranno Mister B. sono tre donne, si può ampiamente affermare che l'articolo in questione era una calla.
Una palla.
Una cazzata grossa almeno come la satiriasi dell'imputato.
Una minchiata talmente epica che, per una notizia del genere, su Melablog avrebbero chiesto la mia crocifissione pubblica documentata su Flickr.
Ma è qualcosa che non succederà mai: a differenza loro, io sono un professionista serio.

Alla faccia del tatto della Gelmini

Lasciamo perdere la totale inopportunità e l'indelicatezza del commento (chissà perché continuo a credere che un ministro di questo governo d'urlatori e pestatori di piedi possa serbare sentimenti di rispetto verso gli altri, ma vabbè).
Lasciamo stare il fatto che anche la Gelmini, in quanto donna, avrebbe avuto almeno per una volta uno straccio d'alibi per stare dalla parte meno impopolare.
Ma dare delle radical chic alle milioni di donne italiane incazzate nere per il machismo imperante ed elevato a canone estetico del suo mentore/padrone non è stato un gesto propriamente diplomatico, né intelligente.
Ma questa tizia non ha paura di uscire di casa, la mattina? Seriamente, dico. Passino i milioni di studenti inferociti, ma se al novero si aggiungono pure le loro mamme diventa un casino.
E poi, una parola per l'On. Sgarbi, il capo-urlatore originale, quello a cui i Belpietro e i La Russa si sono ispirati, lui che invoca una manifestazione di "donne e amanti di Silvio" (cazzo, mi sa che facciamo un altro milione pure là, in piazza).
Sappia, l'Onorevole, che noialtri mica ce l'abbiamo con tutte le donne che vanno ad Arcore. Per esempio, abbiamo compassione per le addette alle pulizie e le cuoche.
No, noi cel'abbiamo proprio con le troie (se minorenni, anche coi loro genitori senza spina dorsale), quelle che per una notte orgiastica poi finiscono alla Regione o in parlamento.
Mica per niente, perché i soldi li cacciamo noi.

Da "Libero" di ieri

Titolo, il giudice che processa Silvio scese in piazza contro di lui.
Oscar Magi, poveraccio, rischia di essere assegnato al processo di quell'uomo per il caso Ruby, anche se non è detto visto che le nomine sono assolutamente automatiche e decise in base all'ipotesi di reato e alla data del dibattimento. Però intanto, nel dubbio, si portano avanti con una non-notizia e un dubbio titolo che, su Mela|blog, minimo avrei dovuto chiudere con un punto interrogativo, ma vabbè.
La colpa dell'uomo, tra le tante, non è quella di avere i calzini turchesi, quanto piuttosto di aver impostato la sigla di Ballarò sul cellulare, un pezzo bellissimo intitolato Jeux d'enfants e scritto per il Cirque du Soleil da un manipolo di comunisti dalla biscroma facile.
Ecco.
Se io scrivessi un post su Mela con una prova del genere (prova di cosa? Che il tizio ha ottimi gusti musicali?), i lettori mi farebbero una tale julienne di coglioni da costringermi a chiedere scusa, fare fagotto e cambiare mestiere.
Loro no. Loro invece sono giornalisti iscritti all'albo e protetti dall'Ordine.
E questa è l'esatta ragione per cui non ho intenzione di iscrivermi all'Ordine dei giornalisti.
Ho paura che poi non si vedrebbe la differenza tra me e loro.

Se trovo quello

Se trovo quello che s'è portato via tutto il mio tempo, gli do tre calci nel di dietro per ogni secondo che mi ha rubato. Anzi no, due, perché devo fare la telefonata al notaio.
Uno per ogni secondo, ultima offerta: mi sono ricordato che devo parlare col perito.
No, vabbè, c'ho l'altro articolo in consegna tra due giorni.
Facciamo così, appena mi libero un minuto, lo carico di mazzate.
Mi metto pure il promemoria al massimo per marzo prossimo.
Con aW non la si fa franca, altroché.

Piccoli aW crescono (e minacciano)

E dopo migliaia di post in qualità di blogger, ora gioco pure a fare il giornalista.
Il mio primo articolo sul numero 1 di AppMania a fine mese, sperando di diventarne l'editor a breve.
Sono sicuro che tutti gli amici andranno a prenotarlo di corsa in edicola.
Anche perché se no vi stronco il malleolo.

aW

La vera verità

Mi hanno detto che sono stato in gamba, che punto in alto e che un po' di intraprendenza ci vuole sempre.
Io dico, da simpatico simbionte doc quale sono, che sono solo circondato da persone meravigliose che mi vogliono un gran bene. Amici, dolce metà, famiglia e famiglia allargata. E' tutto là il mio segreto.
Quanto al resto, è la solita manfrina: se mi laureo, si laureano tutti e se compro casa, tutti hanno il sacrosanto diritto di metterci bocca, naso e anche un piede.
In un modo o nell'altro, è anche merito di costoro se sono dove sono.
Ed è a loro che tributo questo post.

Di cuore, grazie.

aW

Sopra di me il cielo indecifrabile

Sopra di me il cielo indecifrabile, e sotto di me i segni della sorte.
Su di un lastricato sto io, sporco e madido, mentre rivoli di sudore mi colano via per la fatica immane di tenere assieme il tutto. E' una lotta incessante che richiede attenzioni e sforzi continui.
Un momento strattono per la coda le viverne che tentano di spiccare il volo tra peti di zolfo e miasmi di cenere, il momento dopo scalcio gli gnefri dispettosi che mi mordono le caviglie, per poi tornare a tirare le code dei draghi mentre elargisco possenti capocciate alle gargolle in picchiata. E' una guerra inarrestabile, che si rigenera da se stessa ad ogni nuova scossa d'assestamento della terra.
Sul mio volto, è evidente, c'è scavato un sorriso ghignesco che tradisce al contempo caparbietà e paura, la mollezza della speranza e l'avventatezza della gioventù. Ora o mai più, mi ripeto, mentre a tratti mi sembra persino di prenderci gusto.
C'è da tenere duro ancora per un po'.
Poi però è fatta.