Le antiche genti Sennaara

Le antiche genti di Sennaara non concepivano il concetto di passato e di futuro, e per questa ragione non possedevano forme verbali che riflettessero simili discrepanze. Piuttosto, usavano raggruppare tutti gli eventi della vita in certezze, potenza d'essere e impossibilità. Nella loro concezione del mondo, infatti, non era importante che qualcosa fosse avvenuta il giorno prima o che sarebbe avvenuta il giorno dopo: era però fondamentale la certezza che quel qualcosa fosse o sarebbe avvenuto. La possibilità che qualcosa possa ancora accadere, la potenza d'essere, era venerata e temuta al pari d'una divinità mutevole, in grado di mostrare clemenza infinita o infinito dileggio. Ma una volta che una strada ben precisa venga scelta, tutte le altre avvizziscono e cadono come fiori secchi, e diventano qualcosa di simile ai ricordi.
Per i Sennaara ciò che non è mai accaduto, né accadrà mai, è importante al pari di ciò che è stato e sarà, perché è sempre possibile identificare noi stessi non soltanto in base a ciò che siamo, ma anche e soprattutto in base a quello che non siamo, né saremo mai.
Un loro detto malamente tradotto nella nostra lingua affermava più o meno che la dimenticanza dei giorni conosciuti genera immobilità nel mondo.
E ciò, nonostante tutte le nostre paure, è profondamente innaturale e sbagliato.

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