La Rocca del Gigante

La Rocca del Gigante era anche conosciuta da quel volgo come l'uomo che caga poiché se è vero che si può scorgere la figura d'un uomo tra le rocce, d'altra parte non si può che convenire sulla stranezza della posizione che conserva, la quale, per l'appunto, si direbbe a ginocchia piegate. Tutti ignoravano, però, che tale creatura era viva e vegeta, seppure in un modo diverso. La vita del gigante, infatti, si diluiva nei millenni, così che la fondazione e il declino d'una città duravano, ai suoi occhi di granito, qualcosa di paragonabile al battito d'ali di una mosca. O poco più.
La terra era, per lui, tutt'altro che solida, era ribollente e morbida come gelatina, mentre il cielo gli appariva miracolosamente splendente di millenni di giorni, segnato da anelli di luce creati dalle fasi solari e tempestato delle stelle più remote la cui esistenza la scienza umana osava a malapena supporre.
E comunque i giganti non cacano. Stava solo mettendosi a sedere.

3 commenti...:

Anonimo ha detto...

ma sono bellissimi!!

però Benni non te lo presto piu.. ;-)

C.

aWilito ha detto...

cercati la storia di "toldo il polpo depresso" e "tragedie sull'oceano e altre cose".
Secondo me ti piacciono pure quelle :P

Anonimo ha detto...

pianin pianino me le lego tutte..
a dire il vero le sto centellinando con gusto..
c.