Sono seriamente preoccupato, ma non à la tanto è tutto un magnamagna, o allarmato à la siamo come la torre di Pisa, pendiamo da sempre e non cadiamo mai.
No, sono angustiato dalla sensazione di instabilità del paese, dalle sue clientele gelatinose, dalle evidenti -e negate- ingerenze mafiose. L'Italia somiglia sinistramente a un ponte di quelli che si vedono nei film di Indiana Jones: logori, di legno marcio e pericolanti. E noi tutti sopra pecorecciamente, uno dietro l'altro, che cerchiamo di guadagnare con disinvoltura qualche posizione come alle poste. Facendo i vaghi e cascando dalle nuvole, possibilmente evitando di mettere un piede in fallo e finirci davvero, sulle nuvole.
E mentre il vento scuote questo ponte scarcagnato tra cigolii e scossoni, nessuno si accorge che la terra dista almeno mille chilometri dai nostri piedi. Se crolla, roviniamo tutti, e c'è già chi salva il salvabile.
In frangenti come questi, si perde la speranza e ci si disamora con facilità. Ma è proprio in occasioni del genere che occorre tenere duro e operare secondo il massimo grado concesso alla nostra coscienza.
E niente sofismi, siamo tutti complici. Anche tu che hai avuto la raccomandazioncina, lui che non paga il canone rai e quell'altra che vuole il sole alpino sopra i cessi nelle stazioni.
E ora? Li sentite, ora, gli scricchiolii?
Li sentite gli scricchiolii?
Così parlò aWilito alle 12:14 Tags delirio, italia, pensieri sparsi, polemica, politica
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
2 commenti...:
Non abbiamo fatto la fine della grecia. Non abbiamo fatto la fine del portogallo e dell'irlanda. Speriamo di non fare la fine dell'italia...[cit]
Mitico Guzzanti :D
aW
Posta un commento