Sogno di stanotte, realmente avvenuto. Scena finale, l'unica di cui abbia memoria.
Interno negozio malfamato, chiaroscuri preponderanti e bottiglie di gionni uolcher in primo piano come da minimo sindacale. Il detective Sprout, rigorosamente di colore e icelofanato in un impermeabile ocretto lait, aveva una malformazione dalla nascita che lo aveva reso sordo: eppure, nel suo lavoro era un figo. Un po' per questo e un po' a causa dei metodi non proprio convenzionali, era spudoratamente osteggiato dai colleghi, e guardato con diffidenza da quelli di Woscinton. Tutti, potendo, lo evitavano, tranne le donne che gli sbavavano dietro e il suo capo, cui tributava affetto in maniera elusiva e condita a suon di buffetti sul viso, pugni sulle spalle e calci nei maroni.
Il detective Sprout era non convenzionale anche nell'ammore.
Insomma, tornando al sogno, il detective strattona il tizio alla cassa e gli sussurra con parole insicure e biascicate ora fingerò di ucciderti.
Domani gradirei un bel sogno fantasy. Stessa ora, stessa rete (ortopedica).
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