Resoconto di un martedì pomeriggio

Martedì pomeriggio: incredibilmente non ho lavoro da fare. Praticamente un miracolo.
Ho passato i sette giorni precedenti sperando che nessuno se ne accorgesse, perché c'è sempre qualcuno con qualche casino dell'ultimo secondo che spunta quando meno te l'aspetti. E quindi, zitto e mosca, come se non ne sapessi nulla.
Mi pregusto l'ozio, pensando a cosa fare. Pennica? Wii? Piano? Faccio un rapido calcolo: posso fare tutto senza allontanarmi mai di più di un metro dal divano.
Mi viene in mente un'ideuzza simpatica da aggiungere al materiale che sto preparando per il corso che mi è stato chiesto di tenere. Il tavolo è a un metro virgola dieci. Virgola venti al massimo.
Va bè, non lo dico a nessuno. Raggiungo il computer e batto qualche tasto.
Alzo lo sguardo, e sono le cinque passate. Come si è fatto tardi, penso. Magari adesso però mi sgranchisco un poco le dita e strimpello un cakewalk. Finisco solo questa riga.
Vengo interrotto da un lamento sulla fame, la cena e cose del genere. Ah, perché c'è qualcun altro in questa stanza? penso mentre controllo l'ora e scopro che sono le otto e mezza.
Ancora due righe e mi metto a spignattare.
So solo che quando mi sono alzato, c'era una San Giuagnidd' fumante sulla tavola.

Ed il bello è che, nella mia coscienza, questo è esattamente il resoconto del pomeriggio, senza artifici né finzioni letterarie. Andiamo bene.

1 commenti...:

pinello ha detto...
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