Oggi, mentre infilavo un rotolo di carta igienica nel portarotolo in ferro battuto, un pensiero ha attraversato in un lampo la mia spina dorsale: quello era l'ultimo rotolo di carta igienica che avrei mai collocato nella Casa che Muta. E per quell'attimo ho provato tristezza.
Poi ho riso di gusto come uno scemo, perché non avrei mai creduto che un rotolo di carta igienica potesse diventare poetico.
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