L'elettricista circense

L'elettricista circense mastica un po' i fili per sentire se ci passa la duevventi, poi, ancora umidicci di saliva e sprizzanti irregolari scintille, li riattacca con un po' di ciuingomma, qualche imprecazione e un po' di nastro isolante. Ma poco.

Per fare al volo l'impianto elettrico, ha legato otto fili ad altrettanti criceti, poi li ha fatti correre su e giù nelle canaline come indemoniati. Per convincerli, gli ha attaccato la duevventi in culo, e poi vedi come schizzano, quei piccoli bastardi.
Per provare se la cappa funzionasse, l'ha smontata a mani nude e ha trafficato un po' con le sue frattaglie di fili e circuiti. Ovviamente, la corrente era attaccata: ma scusa, mi fa, i cowboy mica spengono le vacche, prima di mungerle, maremma maiala.
Ma manco a dirlo, la cappa non funziona, così tira qualche altro porcoqualcuno, spara uno scaracchio e controlla ancora che ci sia corrente. Questa volta si umetta due dita e poi sfiora un filo a vista: sì, fa fumo. Forse morrà, mi dico, ma la corrente c'è.
Mentre mi stacco controvoglia dall'interruttore principale - ho ottimi motivi di ritenere che il salvavita l'abbia montato lui - lo saluto mentre mi rimanda a lunedì, quando tornerà con una cappa funzionante.
Temo quel giorno, ma ci sarò.

3 commenti...:

Rossella Rasulo ha detto...

Lunedì sera ti chiamo. Non si sa mai.

aWilito ha detto...

Tu incrocia tutto...

aWilito ha detto...

Tu incrocia tutto...