Catastrofe telefonica, o del destino

Stamattina, per rispondere al telefono, il sor Soro ha - nell'ordine - inciampato nelle pantofole che lascia sempre in giro distrattamente, ha catavoltolato contro il divano e, nello slancio, ha afferrato troppo veementemente la cornetta, che è schizzata via come il capitone di Natale e ha sbattuto contro il termosifone facendomi saltare dal letto, allorché si è per una rarissima, incredibile, impensabile coincidenza prodotta una vibrazione che, trasmessa sul cavo telefonico, ha prodotto una serie di eventi a catena  (che sarebbe inutile spiegare a dei profani) che hanno a loro volta formattato i megacomputer del nostro gestore telefonico e hanno impedito per qualche minuto a mezza regione Lazio di telefonare, proprio mentre mamma voleva avvisarmi che il menu di oggi comprendeva i suoi ec-ce-zi-o-na-li involtini alla brace riepini di fontina e scalogno che son tanto buoni da poterci scrivere un panegirico sopra e per un pelo non li ho assaggiati.

Ecco cosa succede a lasciare le pantofole in giro per casa, lo dico sempre io.

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