A colloquio con Dio

Questa mattina presto sono stato convoncato da Dio. Lo so, fa ridere, ma niente Arcangeli, ne messaggeri divini.
Mi è semplicemente arrivata una mail ieri sera dall'indirizzo più meraviglioso che si possa immaginare. Era evidente che non fosse qualcosa di terreno, eppure non osai credere ai miei occhi quando lessi nell'oggetto Fatigo ut Mihi colloqueris. Due, le cose che mi incuriosirono da subito. La prima, che Dio si riferisse a se stesso con la maiuscola. E la seconda, che in principio di mail c'era un undisclosure agreement da accettare prima di poter procedere con la lettura vera e propria.
Ad ogni buon conto sono qua, seduto in ufficio tutto bianco. No, non è tutto bianco, è luminoso. Ma la luce non viene dagli oggetti, ma da dentro me. Anche se è improprio, ciò che dico. Non ci sono oggetti, in effetti qui. Diciamo che si intuiscono volontà e fini, ecco. Ma oggetti nel senso vero del termine non ce ne sono, direi. Anche se in effetti sono seduto, ora.
Ma più che seduto, direi che sto comodo. Come se fossi seduto sull'idea di una sedia. Ma forse sono ancora nel mio letto e qualcuno mi ha passato la droga nella peperonata di ieri sera. O forse, non c'è stata nessuna droga; si sa che i peperoni, dopo le due del pomeriggio diventano dinamitardi, infingardi, perenni e allucinogeni, come i nostri politici.
Finalmente è arrivato Dio. Cioè, è presente, non è che è arrivato e si è seduto. Anche perchè non ci sono strade o porte da cui poter arrivare. Ma poi c'era anche prima, solo che mi lasciava solo ai miei discorsi. Ora, invece, c'è. Decisamente c'è. Mi scruta dalle sue altezze vertiginose, sento la sua attenzione precipitare su di me e attraversarmi. E sento la pelle ispessirsi appena, come a un venticello estivo.
Dio, guardi, mi spiace molto di tutti i peccato commessi, non so cosa dire. A volte la società e le paure ci portano ad agire in modo sconsiderato, dico io portando subito le mani avanti. Tanto qualche colpa per andare all'inferno cel'abbiamo un po' tutti. Altro che pentimento, penso, qua mi sto arruffianando Dio. E tremo al pensiero che tutte queste cirnconvoluzioni non avvengono furtive e in sordina, ma agli occhi di Dio è come se fossero su uno schermo del cinema panoramico, col dolby digital e il popcorn alla poltrona.
Dio è benevolo e prende la parola. Anche se non è che parli, in effetti. Diciamo che capisco i motivi per cui mi trovo lì. E, dopotutto, sono piuttosto evidenti. Finalmente mi tranquillizzo.
Ti chiedo scusa.
Dio che chiede scusa a me? E per cosa? Per il male che subiamo?Per le guerre? La morte?Un segreto inconfessabile?
Ti chiedo scusa per la mail di ieri. Per errore è stata recapitata in ritardo, ma abbiamo problemi coi server, in questi giorni.
Rimango intedetto. Assumo un tono professionale e faccio Ah.
E' che Sant'Eligio sta ancora facendo i corsi d'aggiornamento e Unix mica si impara dall'oggi al domani, ti pare?
E beh,
rispondo affatto convinto.
Poi non ti rammaricare per la richiesta di secretare questa conversazione. So che vuoi scriverne e che lo farai. Ma sono cosette burocratiche, di routine, quindi non ci badare. Semmai, eviterei di divulgare il mio indirizzo mail. Sai, lo spam...
Non riesco neppure a dire Ah, stavolta. Annuisco con poco vigore.
Ma veniamo a noi, adesso. Il motivo per cui ti ho convocato qui è questo. Voglio farti una domanda.
Mi scuoto visibilmente. Dio che mi domanda qualcosa è uno scenario che mai avrei paventato. E che potrebbe domandarmi, Lui che tutto conosce e tutto sa?Boh.
Si, si, lo so, ti domanderai che cosa potrei mai chiederti proprio Io. E si fa l'equivalente divino di una risata. Ma ciò è necessario per ispirarti.
Lo guardo un po' preoccupato, e mi fa Lascia fare, e sta' tranquillo, conosco il mestiere. Mica sono nato ieri.
Non so più che pesci pigliare, annuisco a tutto, oramai.
Ciò che avevo a sapere da te è questo: se fossi a colloquio con Dio, cosa gli chiederesti?
Ah bè,
farfuglio, ah bè.
Un piacevole muro fatto di benevolenza e pazienza eterna mi si parò davanti.
Una cosa ci sarebbe. L'ho sempre voluta sapere. Lo so, sarà sciocca, ma non mi veniva niente di meglio, al momento. La guerra, l'amore, la fede, si vabbè, la fisica quantistica, che ne so. Oramai tanto è andata.
Gli ho chiesto Ma secondo Lei. Dico, secondo Lei.
Temporeggio per cercare le parole giuste e poi erutta la domanda sbagliata, inarrestabile, come un conato.
Secondo Lei, io sbaglio sul serio a fare la parmigiana di melanzane con le zucchine, invece che con le melanzane? Tutti dicono così ma io non ci credo. Sa, non le digerisco, le melanzane...
Sei saggio
, mi risponde Dio, e giacché ciò che chiedi è sensato, te ne darò la risposta.
Sarà volato via qualche secolo, nel mentre, e aggiunge, non è importante come fai la parmigiana. Purché il cielo sotto cui la fai, sia sempre azzurro. E mi congeda.
Interdetto, confuso, vagamente offeso da principio, ho capito una cosa toccante. Anche a una domanda sciocca, ecco cosa ho capito, ci può essere una risposta intelligente.

3 commenti...:

Anonimo ha detto...

Considerei seriamente l'idea di non mangiare la peperonata la sera...
;)
G.

Anonimo ha detto...

Sei solo e semplicemente un genio! =:C)

Maurizio Spagna ha detto...

E' il mio Padre, il migliore amico che conosca-


CONFUSO
…un colloquio con me, gli altri e Dio…

Avrai ragione tu…
Sempre!
Alla fine non si sa quale fine
Avrà il mio imbarazzo
Che strazio
Piccolo rammarico
Grandissimo abisso.
Alla fine
Tu provi ancora e ancora
Disagio
Per catastrofi copiate e ricopiate
Per ossessioni divine
Per ribellioni premature
E testarde.
Così atroce e confuso
È il nostro paese palmo a palmo
Frustato palma dopo palma.

Alla fine avrai premure di tutti
Perché tu
Sempre tu
Affidi il concilio…
All’amore
Alle carnagioni del mondo
Al vivere
Alla nutrizione
E all’incamminate domande.

Né io
Né tu
Ordiniamo il nulla di noi
Né io
Né tu
Disordiniamo il riposo in soccorso
Perché
Spuntiamo dal giorno
E attardiamo la resa notte e confusa.

Amico mio...
Dal punto cieco del mondo
Farò viso a te stesso.


©
Da “Il cuore degli Angeli”
di Maurizio Spagna
www.ilrotoversi.com
info@ilrotoversi.com
L’ideatore
paroliere, scrittore e poeta al leggìo-